lunedì 9 dicembre 2013

"Le sannacchiudere"

Che Natale sarebbe, per noi tarantini, senza i dolcissimi "sannacchiudere", che in italiano significa "si devono chiudere"? Li ho preparati questa mattina per la mia mamma che, abruzzese di nascita, non li sa fare!! Non sono altro che degli gnocchetti fritti, ricoperti di miele e codette colorate.
Somigliano un pò agli struffoli napoletani o ai porcedduzzi salentini, ma i nostri non prevedono uova e lievito chimico. Tutti ottimi, però!
Ricette, in merito, ce ne sono tante. La mia, che utilizzo da sempre, è quella della mia zia Rosetta, ormai ottantenne. La sua ricetta è su 1 kg di farina, ma all'epoca, in casa, erano davvero tanti.
Io, invece, mi sono limitata a dimezzare le dosi, adattandole alla "famiglia media" di oggi.
Sono, anche, un gradito pensiero per amici e parenti!!




Sannacchiudere tarantini


Ingredienti
  • 500 g di farina 00
  • 100 g di olio di oliva a crudo o sfumato con buccia di arancia (fatto raffreddare)
  • 1/2 bicchierino di  liquore anice
  • 1 arancia spremuta
  • un pò di garofano e cannella(facoltativi)
  • 1 cucchiaio di zucchero
  • 1/2 cubetto di lievito di birra fresco (o una bustina di liofilizzato), sciolto in un pò di acqua o vino bianco tiepidi.
Per decorare
  • miele(circa 300/400 g), diluito con poca acqua calda
  • confettini o codette colorate
Procedimento
Nella farina a fontana(iniziate sempre con meno di 500 g) versate, man mano, tutti gli ingredienti, fino a formare un panetto liscio e morbido. L'impasto, se necessario, può essere lavorato con acqua o vino bianco, caldi.
Formate, così, dei bastoncini ( come per gli gnocchi) che dividerete a tocchetti.
Ogni tocchetto, andrà inciso leggermente con l'indice. Le più pratiche, li passano sulla parte liscia della grattugia!! Io noooo!!
Infine, friggeteli, pochi per volta, perchè si gonfiano, in abbondante olio di semi. L'olio caldo, non bollente!
Devono risultare dorati.
Scolateli bene su carta assorbente e,
in un recipiente capiente, versate il miele sciolto bene con poca acqua calda e mescolateci i sannacchidere. Disponeteli, ora, su un bel piatto da portata e decorate con i confettini colorati.
Buonissimi e si conservano a lungo, se ne restano...
Alcuni, per evitare che il miele si asciughi, una volta fritti , conservano gli gnocchetti in barattoli ermetici e li "condiscono" all'occorrenza.
Ah dimenticavo! Con lo stesso impasto, le super  brave tarantine, realizzano un altro dolcetto tipico: le "carteddate", a forma di cestini e poi ricoperte di miele o vin cotto.
Io non le ho mai fatte e, così, per la loro realizzazione, chiedete altrove.
La sincerità è una dote rara, ma a me non manca!
Vi abbraccio.

8 commenti:

  1. Uhm.. che buoni Marta! Hai ragione, gli struffoli sono diversi negli ingredienti e lavorazione.
    Da provare anche i tuoi sannacchderi. Brava e grazie e poi...sei troppo simpatica!
    A presto. Mary

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  2. Uno spettacolo !!!da copertina di cucina, non l'avevo visitato ora ho deciso!!! faccio le tueee, senza ironia ...sei mitica nelle decorazioni spero di assaggiare le prossime Assuntina.

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  3. Sono certa che i tuoi saranno ancora più buoni e belli. Grazie per i compimenti, cara Assuntina.

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  4. Ah Marta, ma tutto tu: bella, dolce, buona e ora anche brava.
    Un mondo di baci e di cose belle. Te lo meriti, cara.
    Stefania

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  5. Eh sì cara!!! Scherzo! Sei tu ad essere TROPPO carina con me.
    Baci baci

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  6. E vai, li ho fatti anch'io! Una bontà mia cara. Grazieeee
    Baci. Mary

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  7. Bè, ma sei di parte tu!!
    Grazie a te perchè mi segui...
    Un abbraccio

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